Passare da una squadra a un’altra che è la rivale per eccellenza non è semplice. Nel 90% dei casi, il calciatore che approda alla nuova compagine viene accolto con diffidenza dai tifosi della stessa. E, se non ha personalità, rischia di perdersi.
Fortunatamente, però, Mario Somma è appartenuto al restante 10% dei casi. Difensore di Latina, classe 1963, Somma passa alla Salernitana nell’estate del 1989, dalla Cavese dopo tre stagioni in maglia blu fonsé e una promozione in C1 sfiorata nella stagione precedente.
Somma però si fa subito apprezzare dai suoi nuovi sostenitori per la sua professionalità e il suo attaccamento alla maglia. Vero, nelle gerarchie di Ansaloni è dietro la coppia centrale difensiva titolare, formata da Carmine Della Pietra e Ciro Ferrara. Ma questo fattore non lo scoraggia di certo.
Somma si fa trovare pronto quando il mister emiliano lo chiama in causa e mette a referto 18 presenze, contribuendo alla promozione in Serie B del 1990.
Una Serie B che però Somma non disputa, venendo ceduto al Nola. Nel 1992, il ritorno alla Salernitana con il centrale di Latina che, questa volta, è titolare dell’undici di Sonzogni, questa volta in coppia con Ciro Ferrara. E per poco non ottiene il bis, sfiorando la promozione in B.
Anche in quell’occasione viene ceduto al termine del campionato, disputando gli ultimi scampoli di carriera con Avellino, Turris e Pavia.
Appese le scarpe al chiodo, diviene apprezzato allenatore. Ma sempre con la Salernitana nel cuore, anche e soprattutto grazie alla consorte, la salernitanissima Carmen Bruzzese.. Nell’estate del 2014, il suo sogno di allenare i granata viene coronato. Ma dura poco, un battito di ciglia.
Il tempo di guidare la Salernitana nella sfortunata partita di Alessandria in Coppa Italia (successo per i piemontesi per 1-0, rete di Mezavilla) e poi, per i motivi oramai arcinoti ai più, rassegna le sue dimissioni. Esplicando successivamente le sue ragioni in una storica conferenza stampa al Polo Nautico. Conferenza stampa nella quale mostra con orgoglio quella casacca granata indossata nella stagione 1989/1990.
Segno tangibile della sua smisurata passione per la Salernitana, che certamente Somma nutre ancora. E nutrirà per sempre.
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