SALERNITANA: Balli; Del Grosso, Tosto, Fusco (85′ Ferrara), Franceschini; Giacomo Tedesco, Breda, Giovanni Tedesco; Galeoto (68′ Fini), Artistico (76′ Ricchetti), Di Vaio. A disp.: Ivan, Kolousek, Rachini, Greco. All.: Rossi
VENEZIA: Gregori; Brioschi, Ballarin (61′ Marangon), Filippini, Pavan; Bresciani, Iachini, Miceli, Pedone; Schwoch, Cossato (80′ Ginestra). A disp.: Bandieri, Antonioli, Cento, Polesel, Zironelli. All.: Novellino
Arbitro: Sirotti di Forlì
Note – Ammoniti: Bresciani (V), Marangon (V)
Spettatori: 40.000
Alla fine di ogni articolo concernente una partita, un giornalista che è stato deputato dal proprio direttore a redigere la cronaca dell’incontro conclude 101 volte su 100 il proprio pezzo con il tabellino. In cento anni di storia (oramai, quasi 101), la Salernitana ha disputato moltissime partite e altrettanto moltissimi pezzi sono stati scritti. Tutti conclusi rigorosamente con i canonici tabellini.
La maggior parte di questi finiscono nel dimenticatoio. Altri invece vengono ricordati per sempre, perché vengono metaforicamente scritti in con l’inchiostro indelebile nei cervelli e nei cuori dei tifosi. Tra di questi, vi è senz’ombra di dubbio il tabellino che inaugura questo pezzo. Il tabellino di Salernitana-Venezia 0-0, 33/a giornata di Serie B 1997/1998, domenica 10 maggio 1998.
Sì, oggi sono trascorsi esattamente 22 anni dalla Partita che consentì alla Bersagliera di ritornare in Serie A mezzo secolo dopo la sua prima apparizione. Occorreva un punto alla Delio Rossi band per centrare la matematica certezza del salto di categoria con cinque turni di anticipo rispetto alla fine del campionato e questo punto venne conquistato, al termine di una sfida che non è certo passata alla storia se si vuole restringere l’attenzione a solo quello che si è ammirato in campo.
Il Presidente Aliberti ce la fece, quindi, al quarto tentativo a portare la Salernitana in Serie A, dopo averla sfiorata sia nel 1995 che nel 1996. Una squadra costruita con il solo tandem Presidente-allenatore, senza mediazione di alcun direttore sportivo (già, tale figura non è proprio indispensabile per vincere nel calcio) che demolì quel torneo di Serie B e che entrò di diritto nella leggenda dell’Unione Sportiva Salernitana.
Sì, anche se per qualcuno può sembrare strano, 22 anni fa i palloni c’erano, eccome se c’erano. La Salernitana di Aliberti e Rossi fece la stori..A. Come quella di Mattioli e Viani nel 1947. In attesa che qualcuno riesca a imitare questi magnifici tandem.
Fonte immagine: www.salernitanastory.it
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